Scrittore e poeta francese. Scrittore di corte della casa di Borgogna, fu
canonico di Valenciennes, quindi fece parte del seguito del duca di Borgogna
Carlo il Temerario, delle cui imprese fornì un ampio resoconto. In
seguito fu nominato bibliotecario di Maria di Borgogna. Svolse attività
di storiografo, continuando le
Cronache dei duchi di Borgogna lasciate
interrotte da Georges Chastellain. Tuttavia la sua fama è in larga parte
dovuta all'attività poetica: insigne esponente della scuola dei
grands
rhétoriqueurs, i cui principi teorici illustrò nello scritto
Arte di retorica (1493),
M. fu un grande sperimentatore
soprattutto di combinazioni metriche. Parte della sua produzione (sonetti,
satire, allegorie, ecc.) è raccolta nei
Fatti e detti di Jean
Molinet, oltre ai quali vanno ricordati la traduzione in prosa e il commento
del
Roman de la Rose (Desvres, Boulonnais 1435 - Valenciennes
1507).